Descrizione

Centro collinare, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. Gli almennesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale -contiguo alla località Almenno San Bartolomeo del comune omonimo- e, in minor misura, nelle località di Quartiere Ronco, Duno e Ponte Clanezzo. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate dalla presenza del monte Albenza ma molto meno evidenti nell'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, riproduce, su sfondo azzurro, l'immagine di un albero, posto sulla verde campagna, attraversato da un listello d'argento con la scritta: NOSCE TE IPSUM e da un leone d'oro.

Centro collinare, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. Gli almennesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale -contiguo alla località Almenno San Bartolomeo del comune omonimo- e, in minor misura, nelle località di Quartiere Ronco, Duno e Ponte Clanezzo. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate dalla presenza del monte Albenza ma molto meno evidenti nell'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, riproduce, su sfondo azzurro, l'immagine di un albero, posto sulla verde campagna, attraversato da un listello d'argento con la scritta: NOSCE TE IPSUM e da un leone d'oro.

Storia

Abitata da tempi assai remoti, secondo alcuni studiosi deriva la prima parte del toponimo dalla voce ligure "lemos" ('olmo') e secondo altri dall'espressione latina AD LIMEN ('al confine'). Fu sede della Corte Regia longobarda di Lemine, comprendente anche i territori degli attuali comuni di Almenno San Bartolomeo, Almè e Villa d'Almè. Subì la dominazione dei franchi e fu sottoposta ai conti di Lecco. Nel 975 entrò nei possedimenti dei vescovi di Bergamo. Fu teatro dei violenti scontri tra i guelfi e i ghibellini, che portarono alla rovina della località di San Giorgio e del castello, definitivamente abbattuto nel 1444 con il passaggio alla repubblica di Venezia. Al periodo della dominazione veneziana, probabilmente al 1598, risale la divisione del comune di Almenno nei due attuali, al cui nome furono aggiunti quelli dei rispettivi Patroni con funzione distintiva. Alla Serenissima fece seguito la dominazione austriaca, fino al 1859, che trovò qui un'aspra opposizione. Il patrimonio storico-architettonico annovera: la chiesa di San Giorgio, realizzata nel X secolo e più volte restaurata, che conserva un fossile del Pleistocene; la chiesa di San Nicola (o Santa Maria della Consolazione, del XV secolo), ricca di affreschi e dipinti; la chiesa dei Cappuccini, del XVI secolo; la parrocchiale, dedicata al San Salvatore ed edificata nel XVIII secolo sui resti di una chiesa del '400; casa Dolci; il cinquecentesco edificio a loggiati di Ca' Marcellino e il settecentesco palazzo della Pretura. Anteriore al Mille è la prima fase costruttiva del santuario della Madonna del Castello, che comprende una cripta in stile preromanico e la chiesa edificata tra il XV e il XVI secolo a seguito di apparizioni della Madonna.

Abitata da tempi assai remoti, secondo alcuni studiosi deriva la prima parte del toponimo dalla voce ligure "lemos" ('olmo') e secondo altri dall'espressione latina AD LIMEN ('al confine'). Fu sede della Corte Regia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> di Lemine, comprendente anche i territori degli attuali comuni di Almenno San Bartolomeo, Almè e Villa d'Almè. Subì la dominazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FRANCHI'>franchi</a> e fu sottoposta ai conti di Lecco. Nel 975 entrò nei possedimenti dei vescovi di Bergamo. Fu teatro dei violenti scontri tra i guelfi e i ghibellini, che portarono alla rovina della località di San Giorgio e del castello, definitivamente abbattuto nel 1444 con il passaggio alla repubblica di Venezia. Al periodo della dominazione veneziana, probabilmente al 1598, risale la divisione del comune di Almenno nei due attuali, al cui nome furono aggiunti quelli dei rispettivi Patroni con funzione distintiva. Alla Serenissima fece seguito la dominazione austriaca, fino al 1859, che trovò qui un'aspra opposizione. Il patrimonio storico-architettonico annovera: la chiesa di San Giorgio, realizzata nel X secolo e più volte restaurata, che conserva un fossile del Pleistocene; la chiesa di San Nicola (o Santa Maria della Consolazione, del XV secolo), ricca di affreschi e dipinti; la chiesa dei Cappuccini, del XVI secolo; la parrocchiale, dedicata al San Salvatore ed edificata nel XVIII secolo sui resti di una chiesa del '400; casa Dolci; il cinquecentesco edificio a loggiati di Ca' Marcellino e il settecentesco palazzo della Pretura. Anteriore al Mille è la prima fase costruttiva del santuario della Madonna del Castello, che comprende una cripta in stile preromanico e la chiesa edificata tra il XV e il XVI secolo a seguito di apparizioni della Madonna.

Economia

È sede di una sezione della Pretura di Bergamo. Alla produzione di uva, cereali, frumento, foraggi, ortaggi e frutta e agli allevamenti si affiancano l'industria metalmeccanica e un tessuto di piccole imprese industriali e artigianali operanti nei comparti tessile, edile e della lavorazione del legno. Il quadro dei servizi, abbastanza sviluppato, comprende il servizio bancario e di una rete commerciale sufficiente al soddisfacimento dei bisogni della comunità. Tra le strutture sociali: l'asilo nido e la casa di riposo. È possibile frequentare le scuole materna, elementare e media; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

È sede di una sezione della Pretura di Bergamo. Alla produzione di uva, cereali, frumento, foraggi, ortaggi e frutta e agli allevamenti si affiancano l'industria metalmeccanica e un tessuto di piccole imprese industriali e artigianali operanti nei comparti tessile, edile e della lavorazione del legno. Il quadro dei servizi, abbastanza sviluppato, comprende il servizio bancario e di una rete commerciale sufficiente al soddisfacimento dei bisogni della comunità. Tra le strutture sociali: l'asilo nido e la casa di riposo. È possibile frequentare le scuole materna, elementare e media; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di appassionati di agriturismo, è abbastanza frequentata anche per lavoro. La necessità di usufruire dei servizi non disponibili sul posto (servizi sanitari, strutture burocratico-amministrative, istituti di istruzione secondaria di secondo grado) determina i rapporti con i centri vicini, peraltro non rilevanti. A febbraio si rinnova annualmente l'appuntamento con la Sagra della Madonna Candelora e ad agosto quello con la Sagra regionale degli uccelli, l'esposizione di cani da caccia e da pastore bergamaschi e di articoli attinenti alla caccia. La festa del Patrono, San Salvatore, si celebra la prima domenica di agosto. Dal 1993 è gemellata con la cittadina francese di Brignoles e con quelle spagnole di Soller, nell'isola di Maiorca, e Valldemossa.

Meta di appassionati di agriturismo, è abbastanza frequentata anche per lavoro. La necessità di usufruire dei servizi non disponibili sul posto (servizi sanitari, strutture burocratico-amministrative, istituti di istruzione secondaria di secondo grado) determina i rapporti con i centri vicini, peraltro non rilevanti. A febbraio si rinnova annualmente l'appuntamento con la Sagra della Madonna Candelora e ad agosto quello con la Sagra regionale degli uccelli, l'esposizione di cani da caccia e da pastore bergamaschi e di articoli attinenti alla caccia. La festa del Patrono, San Salvatore, si celebra la prima domenica di agosto. Dal 1993 è gemellata con la cittadina francese di Brignoles e con quelle spagnole di Soller, nell'isola di Maiorca, e Valldemossa.

Località

Duno, Molina, Ponte Clanezzo

Duno, Molina, Ponte Clanezzo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Almenno San Salvatore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.