itala

Descrizione

Centro collinare, cui è stato consesso il titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Di origine molto antica; la sua economia si fonda sull'agricoltura, la silvicoltura e la zootecnia ma può contare anche su alcune imprese industriali di medie e piccole dimensioni e su un discreto flusso turistico di transito. La comunità degli alifani, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, manifesta una spiccata tendenza alla dispersione: oltre che nella località di Totani e nel capoluogo comunale, dalla tipica struttura quadrilatera del CASTRUM romano fortificato, è distribuita, infatti, in alcuni aggregati urbani elementari e in un gran numero di case sparse. Il territorio si presenta molto vario: dalla fertile pianura alluvionale attraversata dal fiume Volturno si passa ai morbidi rilievi collinari che delimitano a settentrione quest'ampia valle fluviale e quindi, senza troppa gradualità, alla mole aspra e selvaggia del monte Acuto. La vegetazione che prospera nelle fasce altimetriche più elevate è quella tipica dell'Appennino campano: formazioni miste di carpino, leccio e pino d'Aleppo, praterie e brughiere d'alta quota nonché dense faggete, che rappresentano l'habitat ideale per cinghiali e rare specie di volatili (sparviero, ghiandaia e aquila reale). Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura un elefante che sostiene una torre merlata, d'oro.

Storia

Di origine sannitica, nel 326 a.C. fu conquistata dai romani, che ne fecero dapprima una PRAEFECTURA SINE SUFFRAGIO e poi una colonia. Distrutta dal terremoto del 369 d.C., rifiorì come sede di contea longobarda e visse un periodo di prosperità economica fino a quando, sul finire del IX secolo, le continue incursioni saracene decretarono la sua decadenza. Nel 1138 fu coinvolta nelle aspre lotte tra Rainulfo, conte d'Alife, e Ruggero II il Normanno; nel 1229 fu assediata e conquistata dall'esercito pontificio, il quale tuttavia non riuscì ad arrestare l'avanzata di Federico II di Svevia. Nei secoli successivi conobbe le signorie dei D'Aquino, dei Marzano e dei Gaetani. L'etimologia del toponimo è sconosciuta. In località Conca d'Oro è stata rinvenuta una necropoli sannitica mentre l'abitato conserva i resti delle mura di cinta e di alcuni edifici dell'insediamento romano –il criptoportico, galleria rettangolare di oltre 100 metri, e le rovine di un teatro e di un edificio termale–. Monumentale è il castello longobardo-normanno e splendida la cattedrale, che conserva nella cripta affreschi quattro-cinquecenteschi.

Economia

L'agricoltura, incentrata sulla produzione di cereali, ortaggi, uva e olive, detiene ancora un grosso peso economico insieme alla silvicoltura e alla zootecnia; piccole realtà industriali, che difficilmente superano le dimensioni artigianali, operano nel comparto alimentare e più precisamente in quello della produzione di insaccati e formaggi –sono presenti inoltre imprese cartarie, tessili, delle confezioni, del legno, del vetro e dei materiali da costruzione−. Per parte sua il terziario annovera una rete distributiva ben organizzata e un articolato panorama di servizi, che comprende fra l'altro sportelli bancari e agenzie assicurative. Possiede le scuole dell'obbligo e un istituto professionale per l'industria e l'artigianato; si accinge inoltre ad allestire un museo archeologico nei pressi del municipio, in cui confluiranno molti dei reperti rinvenuti tra i detriti di scavo (sarcofagi, cippi con iscrizioni e sculture), attualmente ubicati nel parco delle Pietre. Un presidio di guardia medica e la farmacia assicurano l'assistenza sanitaria mentre l'apparato ricettivo, privo di alberghi, ha svariati ristoranti ricchi di pietanze tipiche locali –melanzane imbottite, insaccati e peperoni piccanti a bagno d'olio ripieni di alici e capperi–.

Relazioni

Il movimento turistico è in crescita: i fitti boschi che ammantano il massiccio del Matese invitano alle escursioni e le caratteristiche del fiume Volturno e del suo affluente Lete si prestano al canottaggio e alla pesca sportiva. Le tradizioni gastronomiche locali rappresentano un ulteriore elemento di richiamo: la sagra enologica (ottobre) celebra gli ottimi vini che si producono sulle colline alifane, tra cui il Pallallegro, caro ai Borboni; quella della cipolla (prima settimana di settembre) premia la cipolla più grande tra gare di ballo e musica. La festa del Patrono, San Sisto, si celebra l'11 agosto e si accompagna a una fiera.

Località

Boscarello, Fabbrica, Masseria Panella, Masseria San Simeone, Torrione, Totari

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Alife rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 7.616
  • Lat 41° 19' 39,65'' 41.32768056
  • Long 14° 19' 49,93'' 14.33053611
  • CAP 81011
  • Prefisso 0823
  • Codice ISTAT 061002
  • Codice Catasto A200
  • Altitudine slm 110 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno
    C/1263
  • Superficie 63.87 Km2
  • Densità 119,24 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 07:31
  • Tramonto 16:36
Contatti
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