Descrizione

Piccola comunità di montagna, di probabili origini medievali, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali. Gli aisonesi, con un indice di vecchiaia straordinariamente alto, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e i nuclei urbani minori di Forani, Lavoire e Lucerne. Il territorio, comprendente l’area speciale Monte Pinet (montagna disabitata che raggiunge i 2.972 metri di quota), ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, con vecchie case dai tetti in ardesia, è situato ai piedi di imponenti rocce, che formano grandi cenge ricoperte di pini e larici; interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una sbarra d’argento, attraversata da un campanile azzurro, fondato in punta e sovrastato da un’alta cuspide dello stesso colore, munita di una crocetta nera.

Piccola comunità di montagna, di probabili origini medievali, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali. Gli aisonesi, con un indice di vecchiaia straordinariamente alto, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e i nuclei urbani minori di Forani, Lavoire e Lucerne. Il territorio, comprendente l’area speciale Monte Pinet (montagna disabitata che raggiunge i 2.972 metri di quota), ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, con vecchie case dai tetti in ardesia, è situato ai piedi di imponenti rocce, che formano grandi cenge ricoperte di pini e larici; interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una sbarra d’argento, attraversata da un campanile azzurro, fondato in punta e sovrastato da un’alta cuspide dello stesso colore, munita di una crocetta nera.

Storia

Citata in un documento della seconda metà del XII secolo, è sorta in una zona abitata fin da tempi preistorici, stando alle tracce della presenza di una comunità neolitica rinvenute in alcune grotte vicine. Il toponimo può essere visto come la continuazione del personale germanico “Aizo” o “Agiso”; non manca però chi lo pone in relazione col termine “isou”, usato per indicare le pozze d’acqua in cui veniva fatta macerare la canapa. La sua storia, priva di avvenimenti di un certo rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti che, dopo la nascita dei comuni, contrastata dallo sviluppo dei grandi marchesati, nel corso del Duecento passarono sotto il dominio degli Angiò. Questi dominarono la scena politica per oltre un secolo, in quella che chiamavano “la loro contea di Piemonte”. Al momento della decadenza angioina, entrò nello stato sabaudo, di cui seguì le vicende. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: i resti di un antico acquedotto in pietra; la parrocchiale della Natività di Maria Santissima, costruita sui ruderi di una chiesa duecentesca, eretta dai benedettini e distrutta dalle armate francesi e spagnole, nel XVIII secolo.

Citata in un documento della seconda metà del XII secolo, è sorta in una zona abitata fin da tempi preistorici, stando alle tracce della presenza di una comunità neolitica rinvenute in alcune grotte vicine. Il toponimo può essere visto come la continuazione del personale germanico “Aizo” o “Agiso”; non manca però chi lo pone in relazione col termine “isou”, usato per indicare le pozze d’acqua in cui veniva fatta macerare la canapa. La sua storia, priva di avvenimenti di un certo rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti che, dopo la nascita dei comuni, contrastata dallo sviluppo dei grandi marchesati, nel corso del Duecento passarono sotto il dominio degli Angiò. Questi dominarono la scena politica per oltre un secolo, in quella che chiamavano “la loro contea di Piemonte”. Al momento della decadenza <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ANGIOINA'>angioina</a>, entrò nello stato sabaudo, di cui seguì le vicende. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: i resti di un antico acquedotto in pietra; la parrocchiale della Natività di Maria Santissima, costruita sui ruderi di una chiesa duecentesca, eretta dai benedettini e distrutta dalle armate francesi e spagnole, nel XVIII secolo.

Economia

Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, patate e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole aziende che operano nei comparti edile, metallurgico e della lavorazione del legno. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità; fatta eccezione per un’attività assicurativa, non sono forniti altri servizi più qualificati, come quello bancario. Non si registrano strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare soltanto le scuole elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli aisonesi a rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, patate e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole aziende che operano nei comparti edile, metallurgico e della lavorazione del legno. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità; fatta eccezione per un’attività assicurativa, non sono forniti altri servizi più qualificati, come quello bancario. Non si registrano strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare soltanto le scuole elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli aisonesi a rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

La vicinanza al Parco delle Alpi Marittime e l’apertura di nuove piste sciistiche per gli appassionati dello sci di fondo, unite alla bellezza del paesaggio montano circostante, ne fanno una meta turistica molto ambita. Tra gli appuntamenti periodici va citata l’inaugurazione della stagione dello sci di fondo, a metà dicembre. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, viene celebrata la prima domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

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Località

Borbone, Forani, Lavoire, Lucerne, Pinet, San Giuseppe

Borbone, Forani, Lavoire, Lucerne, Pinet, San Giuseppe

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Aisone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.