Descrizione

Comune montano di origini molto antiche, la cui economia, saldamente ancorata alle tradizionali attività rurali, è sorretta anche da un discreto movimento turistico, concentrato soprattutto nei mesi estivi. La maggioranza degli affilani, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, è concentrata nel capoluogo comunale, interessato da una sensibile espansione edilizia di tipo turistico-residenziale; una piccola parte della comunità risiede invece negli aggregati urbani elementari di Santa Lucia e San Massimo. L’abitato, disteso in posizione soleggiata sul crinale di uno sperone e disposto ai lati di una strada mediana lunga e stretta, dalla quale si dipartono brevi vie trasversali, presenta una tipica struttura medievale. Il paesaggio è dominato dai monti Affilani, solcati da dirupi e caratterizzati da inconfondibili creste brulle e sassose; la scabrosità delle vette contrasta con l’uniformità delle pendici, coperte da boschi cedui e faggete, dove trovano rifugio la ghiandaia, il cuculo, il picchio verde, la volpe, il tasso, il ghiro e la nocciolaia.

Comune montano di origini molto antiche, la cui economia, saldamente ancorata alle tradizionali attività rurali, è sorretta anche da un discreto movimento turistico, concentrato soprattutto nei mesi estivi. La maggioranza degli affilani, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, è concentrata nel capoluogo comunale, interessato da una sensibile espansione edilizia di tipo turistico-residenziale; una piccola parte della comunità risiede invece negli aggregati urbani elementari di Santa Lucia e San Massimo. L’abitato, disteso in posizione soleggiata sul crinale di uno sperone e disposto ai lati di una strada mediana lunga e stretta, dalla quale si dipartono brevi vie trasversali, presenta una tipica struttura medievale. Il paesaggio è dominato dai monti Affilani, solcati da dirupi e caratterizzati da inconfondibili creste brulle e sassose; la scabrosità delle vette contrasta con l’uniformità delle pendici, coperte da boschi cedui e faggete, dove trovano rifugio la ghiandaia, il cuculo, il picchio verde, la volpe, il tasso, il ghiro e la nocciolaia.

Storia

Già esistente in epoca preromana, divenne colonia romana nel 135 a.C., dopo essere passata dalla dominazione degli equi, di cui era terra fortificata, a quella delle prime tribù di ceppo romano che si insediarono lungo il corso del fiume Aniene. Tra VIII e IX secolo d.C. subì le devastazioni di longobardi e saraceni e due secoli dopo fu donata da papa Pasquale II all’abbazia di Subiaco, che nel 1456 fu affidata, insieme ai suoi castelli, ad abati commendatari; nessun evento di rilievo viene registrato dopo questa data. La tradizione vuole che San Benedetto abbia compiuto qui, ancora bambino, il suo primo miracolo, ricomponendo un vaso rotto dalla sua nutrice. Il toponimo deriva dal latino AFILAE, di incerta etimologia; i “Dialoghi” medievali di San Gregorio Magno lo citano invece nella forma EFFIDE. L’edificio sacro più antico è la chiesa di San Pietro, risalente al V secolo, a navata unica; nella chiesa di Santa Maria, costruita nel corso del X secolo, sono stati rinvenuti affreschi duecenteschi di pregio mentre la parrocchiale medievale di Santa Felicita è impreziosita da una bella torre campanaria del XII secolo. Per quanto riguarda l’edilizia civile, sopravvivono alcuni tratti di mura fortificate insieme a ruderi di porte e bastioni.

Già esistente in epoca preromana, divenne colonia romana nel 135 a.C., dopo essere passata dalla dominazione degli equi, di cui era terra fortificata, a quella delle prime tribù di ceppo romano che si insediarono lungo il corso del fiume Aniene. Tra VIII e IX secolo d.C. subì le devastazioni di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SARACENI'>saraceni</a> e due secoli dopo fu donata da papa Pasquale II all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADISUBIACO'>abbazia di Subiaco</a>, che nel 1456 fu affidata, insieme ai suoi castelli, ad abati commendatari; nessun evento di rilievo viene registrato dopo questa data. La tradizione vuole che <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SANBENEDETTO'>San Benedetto</a> abbia compiuto qui, ancora bambino, il suo primo miracolo, ricomponendo un vaso rotto dalla sua nutrice. Il toponimo deriva dal latino AFILAE, di incerta etimologia; i “Dialoghi” medievali di San Gregorio Magno lo citano invece nella forma EFFIDE. L’edificio sacro più antico è la chiesa di San Pietro, risalente al V secolo, a navata unica; nella chiesa di Santa Maria, costruita nel corso del X secolo, sono stati rinvenuti affreschi duecenteschi di pregio mentre la parrocchiale medievale di Santa Felicita è impreziosita da una bella torre campanaria del XII secolo. Per quanto riguarda l’edilizia civile, sopravvivono alcuni tratti di mura fortificate insieme a ruderi di porte e bastioni.

Economia

La popolazione attiva locale si divide tra le attività agricole, volte alla coltivazione di cereali, uva da vino e olive nonché alla silvicoltura, e l’industria, condotta ancora a livello artigianale e rappresentata dai comparti dei prodotti alimentari, delle confezioni e della lavorazione del legno e dei metalli. Il commercio, non rivolto esclusivamente alla distribuzione di beni di prima necessità, appare commisurato alle esigenze locali mentre il comparto dei servizi non si è ancora ritagliato uno spazio significativo nel panorama delle attività economiche, pur includendo il credito e le assicurazioni. Il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, è provvisto di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado; mancano strutture indispensabili alla diffusione della cultura e dell’informazione, come biblioteche e musei, mentre ben organizzato risulta l’apparato ricettivo; l’unica forma di assistenza sanitaria offerta localmente è quella farmaceutica.

La popolazione attiva locale si divide tra le attività agricole, volte alla coltivazione di cereali, uva da vino e olive nonché alla silvicoltura, e l’industria, condotta ancora a livello artigianale e rappresentata dai comparti dei prodotti alimentari, delle confezioni e della lavorazione del legno e dei metalli. Il commercio, non rivolto esclusivamente alla distribuzione di beni di prima necessità, appare commisurato alle esigenze locali mentre il comparto dei servizi non si è ancora ritagliato uno spazio significativo nel panorama delle attività economiche, pur includendo il credito e le assicurazioni. Il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, è provvisto di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado; mancano strutture indispensabili alla diffusione della cultura e dell’informazione, come biblioteche e musei, mentre ben organizzato risulta l’apparato ricettivo; l’unica forma di assistenza sanitaria offerta localmente è quella farmaceutica.

Relazioni

Oltre che dall’incantevole paesaggio, il turista è attratto da una serie di feste religiose e di sagre dedicate alle prelibatezze gastronomiche della cucina affilana, come i “giglietti” –piccoli dolci a base di uova e zucchero che si usa preparare il primo agosto in occasione della festa dedicata alla Madonna del Giglio, in ricordo del provvidenziale intervento della Vergine che, circondata da gigli, apparve nel 1859 agli abitanti salvandoli da un disastroso terremoto–; all’ottimo vino Doc Cesanese è dedicata una sagra il primo fine settimana di settembre. La festa della Patrona Santa Felicita si celebra il 23 novembre ma i festeggiamenti popolari hanno luogo il secondo fine settimana di ottobre con la sagra del “fallone”, caratteristica pietanza “povera” locale a base di farina di granturco e acqua, imbottita di salsicce e verdure.

Oltre che dall’incantevole paesaggio, il turista è attratto da una serie di feste religiose e di sagre dedicate alle prelibatezze gastronomiche della cucina affilana, come i “giglietti” –piccoli dolci a base di uova e zucchero che si usa preparare il primo agosto in occasione della festa dedicata alla Madonna del Giglio, in ricordo del provvidenziale intervento della Vergine che, circondata da gigli, apparve nel 1859 agli abitanti salvandoli da un disastroso terremoto–; all’ottimo vino Doc Cesanese è dedicata una sagra il primo fine settimana di settembre. La festa della Patrona Santa Felicita si celebra il 23 novembre ma i festeggiamenti popolari hanno luogo il secondo fine settimana di ottobre con la sagra del “fallone”, caratteristica pietanza “povera” locale a base di farina di granturco e acqua, imbottita di salsicce e verdure.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Affile rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.