Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, che unisce alle tradizionali attività agricole i segni di un discreto sviluppo industriale. La comunità degli acquanegrini, che presenta un indice di vecchiaia superiore alla media, è concentrata quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località Fengo, Casa Tocchi, Cascina Fienile Pesce, Cascina Fieniletto e Cascina Vernazzuola. Il profilo geometrico del territorio si presenta regolare, con variazioni altimetriche lievi, e conferisce un andamento plano-altimetrico pianeggiante all'abitato, adagiato in una lieve depressione attraversata dal canale Riglio e circondata da un dosso formatosi nel corso dei secoli con i depositi alluvionali dell'Adda.

Comune di pianura, di origine medievale, che unisce alle tradizionali attività agricole i segni di un discreto sviluppo industriale. La comunità degli acquanegrini, che presenta un indice di vecchiaia superiore alla media, è concentrata quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località Fengo, Casa Tocchi, Cascina Fienile Pesce, Cascina Fieniletto e Cascina Vernazzuola. Il profilo geometrico del territorio si presenta regolare, con variazioni altimetriche lievi, e conferisce un andamento plano-altimetrico pianeggiante all'abitato, adagiato in una lieve depressione attraversata dal canale Riglio e circondata da un dosso formatosi nel corso dei secoli con i depositi alluvionali dell'Adda.

Storia

Di origine longobarda (VI secolo d.C.) sorse in una zona paludosa cui si deve con ogni probabilità il toponimo, attestato già nel X secolo nella forma Aquanigra, 'acqua morta, stagnante'; quest'area, secondo alcuni, era occupata dal lago Gerundo, formato dalle acque dei fiumi Adda, Oglio e Serio e prosciugatosi diversi secoli addietro. Secondo una teoria non confermata (e forse meno attendibile) il borgo si chiamò originariamente Martorello e acquisì il toponimo di Acquanegra per un inspiegabile fenomeno che, nell'813, per tre giorni avrebbe colorato di nero le acque intorno alla rocca. La fondazione dell'abitato avvenne ad opera delle popolazioni che tornarono ad abitare la palude prosciugata alla fine del VI secolo. Le notizie più antiche risalgono alla fine del X secolo, quando appare nei documenti il riferimento ad un "Castrum Acquanegrae". Il territorio appartenne ai vescovi-conti di Cremona e passò nel XIII secolo alla famiglia ghibellina dei Dovara; il controllo sui possedimenti locali fu causa, nei secoli XII e XIII, di aspre lotte tra Cremona e Milano che trasformarono la zona in teatro di scontri anche assai violenti come quello che, nel 1228, portò alla distruzione completa della rocca e delle abitazioni circostanti. Un'altra cruenta battaglia vide impegnate, nel 1648, le truppe spagnole, francesi, modenesi e quelle del duca di Savoia. Tra le vestigia del passato figura la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, edificata nel XX secolo sulle fondamenta dell'antico tempio retto nel XII secolo dai monaci del monastero della Gerada, i Carmelitani Calzati di San Bartolomeo di Cremona. Alla fine dell'Ottocento risale, invece, villa Anselmi, sede del municipio, dalla caratteristica architettura che richiama gli chalet di montagna, con ampio tetto spiovente. Si trovano in località Fengo il Palazzo Crotti e la Chiesa di Sant'Alessandro.

Di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> (VI secolo d.C.) sorse in una zona paludosa cui si deve con ogni probabilità il toponimo, attestato già nel X secolo nella forma Aquanigra, 'acqua morta, stagnante'; quest'area, secondo alcuni, era occupata dal lago Gerundo, formato dalle acque dei fiumi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ADDA'>Adda</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=OGLIO'>Oglio</a> e Serio e prosciugatosi diversi secoli addietro. Secondo una teoria non confermata (e forse meno attendibile) il borgo si chiamò originariamente Martorello e acquisì il toponimo di Acquanegra per un inspiegabile fenomeno che, nell'813, per tre giorni avrebbe colorato di nero le acque intorno alla rocca. La fondazione dell'abitato avvenne ad opera delle popolazioni che tornarono ad abitare la palude prosciugata alla fine del VI secolo. Le notizie più antiche risalgono alla fine del X secolo, quando appare nei documenti il riferimento ad un "Castrum Acquanegrae". Il territorio appartenne ai vescovi-conti di Cremona e passò nel XIII secolo alla famiglia ghibellina dei Dovara; il controllo sui possedimenti locali fu causa, nei secoli XII e XIII, di aspre lotte tra Cremona e Milano che trasformarono la zona in teatro di scontri anche assai violenti come quello che, nel 1228, portò alla distruzione completa della rocca e delle abitazioni circostanti. Un'altra cruenta battaglia vide impegnate, nel 1648, le truppe spagnole, francesi, modenesi e quelle del duca di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Tra le vestigia del passato figura la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, edificata nel XX secolo sulle fondamenta dell'antico tempio retto nel XII secolo dai monaci del monastero della Gerada, i Carmelitani Calzati di San Bartolomeo di Cremona. Alla fine dell'Ottocento risale, invece, villa Anselmi, sede del municipio, dalla caratteristica architettura che richiama gli chalet di montagna, con ampio tetto spiovente. Si trovano in località Fengo il Palazzo Crotti e la Chiesa di Sant'Alessandro.

Economia

La vocazione agricola del comprensorio è rimasta intatta e si traduce oggi nelle coltivazioni di cereali (in particolare frumento) e foraggi; ancora più sviluppata è la zootecnia: si allevano bovini e suini, questi ultimi in misura davvero rilevante, con migliaia di capi censiti. L'industria è presente nei comparti alimentare, metalmeccanico e dell'abbigliamento; il complesso delle attività produttive determina un livello di reddito tale da giustificare la presenza del servizio bancario. Discretamente sviluppato anche il terziario, con una rete commerciale di proporzioni adeguate alle necessità della popolazione. Le dimensioni della comunità e la prossimità al capoluogo provinciale, distante una decina di chilometri, non fanno sentire la mancanza di una rete di servizi e uffici pubblici particolarmente articolata; il comune offre comunque, accanto ai consueti uffici municipali e postali, una biblioteca per l'arricchimento culturale; c'è anche la Pro Loco. Nelle strutture scolastiche si impartiscono tutti i gradi dell'istruzione obbligatoria; meno significativa invece l'offerta di strutture sanitarie, che garantiscono comunque il servizio farmaceutico; assenti, infine, le strutture ricettive.

La vocazione agricola del comprensorio è rimasta intatta e si traduce oggi nelle coltivazioni di cereali (in particolare frumento) e foraggi; ancora più sviluppata è la zootecnia: si allevano bovini e suini, questi ultimi in misura davvero rilevante, con migliaia di capi censiti. L'industria è presente nei comparti alimentare, metalmeccanico e dell'abbigliamento; il complesso delle attività produttive determina un livello di reddito tale da giustificare la presenza del servizio bancario. Discretamente sviluppato anche il terziario, con una rete commerciale di proporzioni adeguate alle necessità della popolazione. Le dimensioni della comunità e la prossimità al capoluogo provinciale, distante una decina di chilometri, non fanno sentire la mancanza di una rete di servizi e uffici pubblici particolarmente articolata; il comune offre comunque, accanto ai consueti uffici municipali e postali, una biblioteca per l'arricchimento culturale; c'è anche la Pro Loco. Nelle strutture scolastiche si impartiscono tutti i gradi dell'istruzione obbligatoria; meno significativa invece l'offerta di strutture sanitarie, che garantiscono comunque il servizio farmaceutico; assenti, infine, le strutture ricettive.

Relazioni

L'individuazione di un "percorso ecologico" e la vicinanza del Parco dell'Adda determinano un flusso turistico di modeste dimensioni. Una notevole vivacità, sostenuta dall'attività della Pro Loco, si rileva nel calendario delle manifestazioni tradizionali, religiose e folcloristiche: si mantiene viva l'usanza dei "canti della merla", a cavallo tra i mesi di gennaio e febbraio; nel periodo di carnevale sfilano carri allegorici mentre la festa della birra, in giugno, richiama un buon numero di visitatori. A Fengo, l'altra maggiore località del comune, hanno luogo un festival della canzone, in settembre e la sagra di Sant'Alessandro, la seconda domenica di ottobre. La festa dei Patroni, i Santi Cosma e Damiano, ricorre il 26 settembre e si celebra, con l'omonima sagra, l'ultima domenica del mese.

L'individuazione di un "percorso ecologico" e la vicinanza del Parco dell'Adda determinano un flusso turistico di modeste dimensioni. Una notevole vivacità, sostenuta dall'attività della Pro Loco, si rileva nel calendario delle manifestazioni tradizionali, religiose e folcloristiche: si mantiene viva l'usanza dei "canti della merla", a cavallo tra i mesi di gennaio e febbraio; nel periodo di carnevale sfilano carri allegorici mentre la festa della birra, in giugno, richiama un buon numero di visitatori. A Fengo, l'altra maggiore località del comune, hanno luogo un festival della canzone, in settembre e la sagra di Sant'Alessandro, la seconda domenica di ottobre. La festa dei Patroni, i Santi Cosma e Damiano, ricorre il 26 settembre e si celebra, con l'omonima sagra, l'ultima domenica del mese.

Località

Cascina Fienile Pesce, Cascina Vernazzuola, Fengo

Cascina Fienile Pesce, Cascina Vernazzuola, Fengo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Acquanegra Cremonese rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.