Descrizione

Comune di montagna, di origini tardo-medievali, con un’economia basata essenzialmente sulle tradizionali attività agricole. Gli acquaformositani o firmozioti, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale; disabitata è la località Cozzo del Lepre. Il territorio, in cui si trovano, tra l’altro, giacimenti di rame e mercurio, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.464 metri di quota. L’abitato, situato sulla cresta di un contrafforte, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da due fasce ondate d’azzurro; sullo sfondo rosso del capo spicca un’aquila bicipite, nera, coronata dell’elmo di Skanderbeg, d’oro.

Comune di montagna, di origini tardo-medievali, con un’economia basata essenzialmente sulle tradizionali attività agricole. Gli acquaformositani o firmozioti, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale; disabitata è la località Cozzo del Lepre. Il territorio, in cui si trovano, tra l’altro, giacimenti di rame e mercurio, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.464 metri di quota. L’abitato, situato sulla cresta di un contrafforte, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da due fasce ondate d’azzurro; sullo sfondo rosso del capo spicca un’aquila bicipite, nera, coronata dell’elmo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SKANDERBEG'>Skanderbeg</a>, d’oro.

Storia

Fu fondata, verso la metà del XV secolo, da un gruppo di profughi albanesi, che si insediò nei pressi della locale abbazia cistercense, le cui origini risalgono alla fine del 1100. Il toponimo, composto con il latino FORMOSUS, ‘bello’, riflette il nome del monastero, così chiamato perché sorto probabilmente vicino a una fonte di acqua purissima. Casale della baronia di Altomonte, fece parte dei possedimenti dei Campolongo, dei Di Ligorio, dei Mollo e degli Spadafora. Ultimi feudatari furono i Sanseverino, principi di Bisignano. Riconosciuta comune e inclusa nel cantone di Acri, ai tempi della Repubblica Partenopea, col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, all’inizio dell’Ottocento, fu inserita dapprima nel cosiddetto governo di Lungro e poi nel circondario di Altomonte. La storia successiva alla restaurazione borbonica e all’ingresso nell’Italia unita non fa registrare avvenimenti di rilievo, seguendo quella del resto della regione. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la cinquecentesca parrocchiale di San Giovanni Battista, che custodisce pregevoli arredi sacri e alcune tele, del XVI e XVIII secolo; la chiesetta della Concezione, in cui si possono ammirare un affresco bizantineggiante e un soffitto ligneo, del Settecento; il complesso dell’abbazia e la chiesa di Santa Maria di Scala Coeli, della prima metà del XIII secolo, e il santuario di Sant’Anna, costruito su un’altura.

Fu fondata, verso la metà del XV secolo, da un gruppo di profughi albanesi, che si insediò nei pressi della locale abbazia cistercense, le cui origini risalgono alla fine del 1100. Il toponimo, composto con il latino FORMOSUS, ‘bello’, riflette il nome del monastero, così chiamato perché sorto probabilmente vicino a una fonte di acqua purissima. Casale della baronia di Altomonte, fece parte dei possedimenti dei Campolongo, dei Di Ligorio, dei Mollo e degli Spadafora. Ultimi feudatari furono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, principi di Bisignano. Riconosciuta comune e inclusa nel cantone di Acri, ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a>, col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, all’inizio dell’Ottocento, fu inserita dapprima nel cosiddetto governo di Lungro e poi nel circondario di Altomonte. La storia successiva alla restaurazione borbonica e all’ingresso nell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ITALIA'>Italia</a> unita non fa registrare avvenimenti di rilievo, seguendo quella del resto della regione. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la cinquecentesca parrocchiale di San Giovanni Battista, che custodisce pregevoli arredi sacri e alcune tele, del XVI e XVIII secolo; la chiesetta della Concezione, in cui si possono ammirare un affresco bizantineggiante e un soffitto ligneo, del Settecento; il complesso dell’abbazia e la chiesa di Santa Maria di Scala Coeli, della prima metà del XIII secolo, e il santuario di Sant’Anna, costruito su un’altura.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva e altra frutta. Importante è anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola impresa edile. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva, di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si registrano alcune case famiglia e un centro di assistenza preventiva giovanile. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca. Non vi sono strutture ricettive. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva e altra frutta. Importante è anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola impresa edile. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva, di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si registrano alcune case famiglia e un centro di assistenza preventiva giovanile. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca. Non vi sono strutture ricettive. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica e di venire a contatto con un ambiente dal fascino particolare, in cui si conservano la lingua e le tradizioni degli avi albanesi. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citate: la fiera di San Francesco di Paola, il 6 aprile; quella della Madonna della Misericordia, il 25 maggio; la festa al santuario di Sant’Anna, l’ultima domenica di luglio; le escursioni al Parco Nazionale del Pollino, dal primo all’11 agosto. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 29 agosto, con l’omonima fiera.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica e di venire a contatto con un ambiente dal fascino particolare, in cui si conservano la lingua e le tradizioni degli avi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ALBANESI'>albanesi</a>. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citate: la fiera di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SANFRANCESCODIPAOLA'>San Francesco di Paola</a>, il 6 aprile; quella della Madonna della Misericordia, il 25 maggio; la festa al santuario di Sant’Anna, l’ultima domenica di luglio; le escursioni al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=PARCONAZIONALEDELPOLLINO'>Parco Nazionale del Pollino</a>, dal primo all’11 agosto. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 29 agosto, con l’omonima fiera.

Località

Cozzo del Lepre

Cozzo del Lepre

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Acquaformosa rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.