Descrizione

Piccola comunità di pianura di origine altomedievale, che ha fatto registrare, accanto alle tradizionali attività agricole, un modesto sviluppo del settore industriale. I cerretesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, abitano, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Isella e San Cipriano. Il territorio comunale è attraversato dal Rio Stagno ed è in parte (lungo il confine meridionale) segnato dalle morbide anse del fiume Adda. Privo di variazioni altimetriche significative, il comprensorio offre un profilo geometrico pianeggiante e regolare, caratteristiche che si riflettono nell'andamento plano-altimetrico dell'abitato. Nello stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del 1954, si raffigura, in campo azzurro, una gru d'argento che sorregge un sasso con la zampa sinistra alzata. In un cantone del capo, sotto una mitra d'argento, si incrociano un pastorale d'argento e una croce latina. Nella parte inferiore, a sfondo verde, spicca una gemella ondata d'argento.

Piccola comunità di pianura di origine altomedievale, che ha fatto registrare, accanto alle tradizionali attività agricole, un modesto sviluppo del settore industriale. I cerretesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, abitano, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Isella e San Cipriano. Il territorio comunale è attraversato dal Rio Stagno ed è in parte (lungo il confine meridionale) segnato dalle morbide anse del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ADDA'>Adda</a>. Privo di variazioni altimetriche significative, il comprensorio offre un profilo geometrico pianeggiante e regolare, caratteristiche che si riflettono nell'andamento plano-altimetrico dell'abitato. Nello stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del 1954, si raffigura, in campo azzurro, una gru d'argento che sorregge un sasso con la zampa sinistra alzata. In un cantone del capo, sotto una mitra d'argento, si incrociano un pastorale d'argento e una croce latina. Nella parte inferiore, a sfondo verde, spicca una gemella ondata d'argento.

Storia

Deriva il suo nome da un'antica abbazia benedettina, fondata nel 1084 da Benno di Cassino. Dal Codice diplomatico laudense, conservato nella "Bibliotheca Historica Italica" si evince che Benno, fondata l'abbazia, le donò i possedimenti compresi nell'attuale circoscrizione comunale; i monaci furono poi coinvolti nelle lotte tra il papato e Anacleto II e costretti a lasciare l'abbazia al vescovo di Lodi, Vidone, vicino al papa Innocenzo II, che la assegnò ai cistercensi di San Bernardo. Tra i commendatari che amministrarono la proprietà figura Giuliano della Rovere, asceso al soglio pontificio nel 1503 con il nome di Giulio II; in quel periodo la piccola comunità fu teatro degli scontri tra Federico III e Francesco Sforza e fu gravemente danneggiata nel corso delle operazioni belliche. Ancora Giulio II, alleatosi nel 1508 con l'imperatore Massimiliano d'Asburgo e col re di Francia Luigi XII nella Lega di Cambrai, affrontò nelle campagne circostanti le armate di Venezia per contrastarne l'espansione. Dopo la fondazione della Repubblica Cisalpina, Napoleone Bonaparte decretò l'esproprio dei beni appartenenti agli ordini religiosi; nel 1798 l'abbazia fu quindi acquistata da Giorgio Teodoro Trivulzio, discendente di quel Giangiacomo Trivulzio che sconfisse la Lega dei Tredici Cantoni nella battaglia di Marignano (1515), passata alla storia come la "battaglia dei giganti". L'elemento di maggiore spicco nel patrimonio storico e architettonico è la splendida chiesa di S. Pietro, risalente al XII secolo, impreziosita da dipinti del Cinquecento e affiancata da una torre ottagonale. L'assetto demografico attuale è il risultato del processo di spopolamento delle campagne, che ha interessato molti altri centri della pianura padana; le esigenze di lavoro e la ricerca di migliori condizioni di vita hanno infatti spinto gran parte della popolazione verso i centri industrializzati del circondario.

Deriva il suo nome da un'antica abbazia benedettina, fondata nel 1084 da Benno di Cassino. Dal Codice diplomatico laudense, conservato nella "Bibliotheca Historica Italica" si evince che Benno, fondata l'abbazia, le donò i possedimenti compresi nell'attuale circoscrizione comunale; i monaci furono poi coinvolti nelle lotte tra il papato e Anacleto II e costretti a lasciare l'abbazia al vescovo di Lodi, Vidone, vicino al papa Innocenzo II, che la assegnò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CISTERCENSI'>cistercensi</a> di San Bernardo. Tra i commendatari che amministrarono la proprietà figura Giuliano della Rovere, asceso al soglio pontificio nel 1503 con il nome di Giulio II; in quel periodo la piccola comunità fu teatro degli scontri tra Federico III e Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> e fu gravemente danneggiata nel corso delle operazioni belliche. Ancora Giulio II, alleatosi nel 1508 con l'imperatore Massimiliano d'Asburgo e col re di Francia Luigi XII nella Lega di Cambrai, affrontò nelle campagne circostanti le armate di Venezia per contrastarne l'espansione. Dopo la fondazione della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=REPUBBLICACISALPINA'>Repubblica Cisalpina</a>, Napoleone Bonaparte decretò l'esproprio dei beni appartenenti agli ordini religiosi; nel 1798 l'abbazia fu quindi acquistata da Giorgio Teodoro Trivulzio, discendente di quel Giangiacomo Trivulzio che sconfisse la Lega dei Tredici Cantoni nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BATTAGLIADIMARIGNANO'>battaglia di Marignano</a> (1515), passata alla storia come la "battaglia dei giganti". L'elemento di maggiore spicco nel patrimonio storico e architettonico è la splendida chiesa di S. Pietro, risalente al XII secolo, impreziosita da dipinti del Cinquecento e affiancata da una torre ottagonale. L'assetto demografico attuale è il risultato del processo di spopolamento delle campagne, che ha interessato molti altri centri della pianura padana; le esigenze di lavoro e la ricerca di migliori condizioni di vita hanno infatti spinto gran parte della popolazione verso i centri industrializzati del circondario.

Economia

Le campagne circostanti sono coltivate a cereali e foraggi ed è praticato l'allevamento bovino. L'industria, di modeste dimensioni, è presente nei comparti dell'edilizia e dell'abbigliamento mentre la rete commerciale è adeguata alle dimensioni della piccola comunità. La popolazione deve spostarsi nei centri vicini per le strutture scolastiche, completamente assenti in paese, e per i servizi sanitari di base, compresa la farmacia; d'altro canto la vicinanza del capoluogo di provincia non fa sentire troppo la mancanza di una rete di servizi e strutture più articolata. Non vi sono strutture ricettive e mancano quelle sociali.

Le campagne circostanti sono coltivate a cereali e foraggi ed è praticato l'allevamento bovino. L'industria, di modeste dimensioni, è presente nei comparti dell'edilizia e dell'abbigliamento mentre la rete commerciale è adeguata alle dimensioni della piccola comunità. La popolazione deve spostarsi nei centri vicini per le strutture scolastiche, completamente assenti in paese, e per i servizi sanitari di base, compresa la farmacia; d'altro canto la vicinanza del capoluogo di provincia non fa sentire troppo la mancanza di una rete di servizi e strutture più articolata. Non vi sono strutture ricettive e mancano quelle sociali.

Relazioni

La presenza del Parco dell'Adda sud non determina flussi turistici di proporzioni significative ma gli appassionati di architettura hanno di che soddisfare il loro interesse nella visita alla chiesa di San Pietro. I rapporti con i centri vicini sono dettati soprattutto da relazioni economiche e sociali dovute alla necessità di raggiungere scuole, uffici e luoghi di lavoro o connesse all'espletamento di incombenze di ordine burocratico-amministrativo. La festa patronale si celebra la prima domenica di settembre, in onore di Maria SS. Assunta.

La presenza del Parco dell'Adda sud non determina flussi turistici di proporzioni significative ma gli appassionati di architettura hanno di che soddisfare il loro interesse nella visita alla chiesa di San Pietro. I rapporti con i centri vicini sono dettati soprattutto da relazioni economiche e sociali dovute alla necessità di raggiungere scuole, uffici e luoghi di lavoro o connesse all'espletamento di incombenze di ordine burocratico-amministrativo. La festa patronale si celebra la prima domenica di settembre, in onore di Maria SS. Assunta.

Località

Isella, San Cipriano

Isella, San Cipriano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Abbadia Cerreto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.